La specificità
Quale è la distinzione tra questo periodo, ovvero questa forma di imperialismo e gli altri imperialismi?
Lo storico Reinhard ha dato questa definizione : “ colonialismo starà ad indicare lo sfruttamento economico, politico e sociale di un popolo su un altro.”
Per quanto riguarda il nostro periodo le caratteristiche che lo distinguono dagli altri periodi della storia sono:
- Dimensioni delle conquiste: l’intero pianeta.
- Rapidità delle conquiste: in poche decine di anni.
- Stati coinvolti: tutti i paesi europei + Usa e Giappone.
- Epopea coloniale utilizzata verso la propria opinione pubblica a scopo di propaganda
A differenza delle conquiste spagnole in America o delle conquiste romane, queste conquiste non implicano solo la “rapina” delle risorse ma anche la distruzione delle economie locali e l’integrazione nel proprio sistema economico. Per rendere più funzionale l’operazione la distruzione del sistema indigeno avviene anche sul piano sociale e culturale.
1860/1870 colonialismo e II rivoluzione industriale si trovano a coincidere. Non è un caso!!
Se la prima rivoluzione industriale si è avvalsa dell’ingegno di intraprendenti artigiani e imprenditori e del capitale privato, la II rivoluzione industriale si basa su economie di scala ad alta intensità sia di capitale che di risorse:
chimica, elettricità, ferrovie, motori ecc. i processi industriali richiedono ingenti quantità di caucciù, rame, stagno, ferro, acciaio. Anche i beni di consumo, in forte espansione, chiedono un maggiore rifornimento di caffè, thé, banane ecc.
La cantieristica e la siderurgia non possono essere lasciata all’iniziativa di imprenditori; occorre l’impegno di banche disposte a fornire capitali a medio termine. In pratica gli istituti di credito diventano veri e propri investitori legando la propria sorte a quella dell’impresa (gigantesca) a cui si finanzia l’investimento. In questo periodo e in questo modo nascono i grandi colossi ancora oggi ai vertici dei fatturati mondiali:
AT&T (telefono)
SHELL (energia)
SIEMENS, PHILIPS (elettricità)
BAYER (chimica)
….
Come nasce il sistema coloniale moderno
Lo stato interviene con il protezionismo, invertendo la tendenza liberale della prima metà ottocento. Perché questa inversione di politica economica? C’era stata la crisi nel sistema: una crisi economica e sociale che aveva messo in difficoltà gli stati: come reazione sono ricorsi a misure protezionistiche. Nel 1879 è la Germania a reintrodurre in maniera consistente dazi e vincoli nel trasporto di merci; nel 1881 è la Francia seguita dall’Italia e nel 1883 dalla Russia. Alla vigilia della I guerra mondiale solo la Gran Bretagna era rimasta fedele al sistema del libero scambio puro.
Per aggirare la limitazione al commercio internazionale tutti i governi pensarono di giocarsi la carta del colonialismo. Coltivare un proprio mercato estero “privato” sembrò lo sbocco logico alla crisi di fine secolo. Fino a quel momento erano state sufficienti le “aree di influenza”; ma con il ripristino delle dogane diventava importate definire quali zone dovevano essere considerate francesi piuttosto che inglesi o tedesche. Inevitabilmente per stabilire chi faceva le leggi commerciali in un dato territorio si ricorse al controllo militare dell’area e alla difesa dei suoi confini. In pratica le aree di influenza si trasformarono in dominii militari. Prima ancora che per lo sfruttamento delle materie prime e dei prodotti agricoli l ‘esercito garantiva l’esportazione delle REGOLE del commercio .
In questo contesto l’antagonismo tra la grande potenza britannica e la potenza emergente tedesca subì una rapida recrudescenza.
IMPERIALISMO DELLE MASSE l’imperialismo era popolarissimo nel ceto medio ma anche nella classe dei lavoratori. L’operaio bianco, in Africa, era automaticamente un capo. I governi fecero un largo uso della propaganda; anche la letteratura, la cultura e i consumi servirono alla causa imperialista.
In molti casi le conquiste coloniale supplivano gli insuccessi nella concorrenza europea:
la Russia prende l’Asia centrale dopo la sconfitta di Crimea
la Francia si lancia alla conquista dell’Africa dopo il disastro del 1871 contro la Germania
l’Italia tenta la carta coloniale nel 1881 di fronte alle evidente difficoltà interne
FASI DELLA CONQUISTA
1870-1885 grande spartizione
1885-1900 completamento spartizione
1901-1914 Marocco e Libia