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La rivoluzione francese

La fine della Rivoluzione

Il Direttorio (in pratica il governo) si trovava sotto pressione da destra (DX) e da sinistra (SX) :

SX (Giacobini e non solo…)

Nel 1796 Filippo Buonarroti e Gracco Babuf organizzano al “Congiura degli Uguali” per rilanciare l’ideale rivoluzionario. Novità importante tra le rivendicazioni l’abolizione della proprietà privata. Il tentativo fallì.

DX (Monarchici)

Nel 1797 vinsero le elezioni. Ma il Direttorio, le considerò nulle e fece arrestare i leader politici.

L’esportazione della rivoluzione

In difficoltà crescenti (il Direttorio) ancora una volta ricorse alla guerra per trovare una via d’uscita dalla crisi. L’idea era quella di creare un “cuscinetto” tra la Francia e i paese antirivoluzionari per eccellenza: Austria, Prussia, Savoia. Sebbene nelle intenzioni la campagna d’Italia doveva essere un semplice diversivo, le vittorie del giovane generale Napoleone Bonaparte trasformarono nella sostanza il senso dell’iniziativa militare e, in breve tempo, anche l’esito della rivoluzione.

Le conquiste territoriali furono sancite dalla nascita di repubbliche sorelle: il 15 maggio 1796 Napoleone entrava trionfalmente a Milano (grande ammirazione degli illuministi lombardi per gli uomini della rivoluzione) e iniziò la sua gestione autarchica della guerra.

Anziché utilizzare i successi contro l’Austria al tavolo dei negoziati, Napoleone varò autonomamente una innovativa politica estera che “creava” stati “satelliti” con leggi e istituzioni mutuate dalla repubblica francese.

La nascita delle repubbliche filo-francesi si seguì a ritmo incalzante: la prima fu la repubblica Cispadana [1] , poi fu la volta della R. Cisalpina (1797) che inglobò i territori ex-pontifici con il Lombardo-Veneto. Successivamente nacquero la repubblica romana e la repubblica napoletana.

La discesa di Napoleone nella penisola alimentò entusiasmi patriottici – celebre a tal proposito l’opera di Ugo Foscolo – e diede avvio al movimento che andrà a confluire nel Risorgimento.

Ma cosa succede a Parigi?

Gli anni dei trionfi militari di Napoleone sono anni di difficoltà per il Direttorio sempre più in bilico tra la sinistra popolare e la destra reazionaria e monarchica. Approfittando dell’enorme prestigio del giovane generale, alcuni vecchi saggi della classe dirigente francese cercano di screditare il Direttorio e proporre una soluzione transitoria che si appoggiasse esplicitamente sulla conduzione di Napoleone. Quando il generale rientrò dalla sfortunata campagna in Egitto (celebre la sconfitta navale contro l’ammiraglio Nelson della flotta britannica) erano mature le condizioni per un cambiamento politico radicale.

Con il colpo di stato del novembre 1799 e la nascita del Triumvirato composto da Sieyès, Ducos e Napoleone Bonaparte la rivoluzione – come proclamò lo stesso Napoleone – era davvero finita.

[1] La Repubblica Cispadana, poi integrata alla repubblica Cisalpina, merita un posto nella storia d’Italia per aver dato i natali alla bandiera. Riprendendo il vessillo francese fu variato il primo colore adottando il verde al posto del blu. Rimase immutata invece la figura (strisce larghe verticali) e la sequenza del bianco e rosso.