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L'Italia repubblicana

Sintesi Italia repubblicana (2000-2011)

2000

25 aprile – Giuliano Amato sostituisce Massimo D’Alema alla guida del governo. La sconfitta alle elezioni amministrative, annunciate da D’Alema come una valutazione del suo operato, portano al terzo cambio in corsa di legislatura. Un segnale decisamente negativo in vista delle elezioni del 2001. 

Il Caso Sme – a novembre il tribunale di Milano elevano a carico di Silvio Berlusconi l’accusa di corruzione in atti giudiziari. E’ l’ennesimo filone giudiziario che vede imputato Silvio Berlusconi. La moltiplicazione dei processi a carico del candidato a Presidente del Consiglio appare sempre di più come un fattore di inquinamento grave della politica italiana: il ruolo politico diviene non solo la copertura per evitare i processi ma anche lo strumento per cambiare le leggi e i rapporti tra potere politico e potere giudiziario. La grande disponibilità di mezzi di informazione permette a Berlusconi di mobilitare una poderosa campagna anti-magistratura, presentando come un perseguitato il leader del centrodestra. La squalifica ideologica dei procedimenti giudiziari, permette a Berlusconi, a differenza di tutti i politici del mondo e italiani della Prima Repubblica, di mantenere il proprio posto indipendentemente dalla gravità delle accuse, dall’esito dei processi, dalla inverosimile catena di indagini che si moltiplicheranno intorno al suo nome. Il tono si avvicina a quello di una “guerra civile dialettica”, dividendo il paese in due parti inconciliabili e incapaci di trovare una piattaforma di valori e regoli condivise.

Il giubileo – In occasione del giubileo del 2000, convergono a Roma oltre due milioni di giovani (e non solo giovani) fedeli cattolici. Ancora una volta emerge il forte carisma del Papa Giovanni Paolo II nel contesto globale. 

Grande successo in campo scientifico: viene decodificato il genoma umano. Si apre l’epoca della biogenetica. 

2001

Scoppia il caso della “Mucca pazza”. È il primo allarme di natura alimentare degli anni duemila. Nuove paure si affacciano sul nuovo millennio. Nuovi meccanismi di allarmismo mediatico si intrecciano con forti interessi commerciali di multinazionali: un rompicapo a cui né i cittadini né i governi sembrano saper far fronte. Sarà poi il turno della Sars (2003), influenza Aviaria, pandemia influenzale nel 2009.

13 maggio – Come ampiamente annunciato da tutti i sondaggi la coalizione guidata da Silvio Berlusconi vince nettamente le elezioni. I primi provvedimenti sono tutti orientati a bloccare i processi che lo vedono coinvolto. Sarà questo in leit motive dell’intera legislatura. 

Il G8 di Genova. In occasione del Summit internazionale dei capi di stato il movimento di opposizione alla globalizzazione neoliberista – definito dai media “no global” – svolge una serie di manifestazioni imponenti che si concludono in un corteo di trecentomila attivisti provenienti da tutto il mondo. La gestione della piazza lascia esterrefatti gli inviati internazionali accorsi in numero abnorme nel capoluogo ligure. Amnesty International definisce i fatti di Genova la più grave violazione dei diritti umani di massa dalla fine della guerra in Europa. I numeri parlano di un morto, centinaia di feriti, e violenze gratuite da parte di carabinieri e polizia per strada, alla scuola Diaz, alla caserma di Bolzaneto. Una commissione parlamentare di inchiesta non viene istituita per volontà dei partiti di governo. La sospensione dei diritti costituzionali avvenuta a Genova in quei giorni rientra nella lunga scia dei misteri d’Italia: come è potuto accadere? Chi coordinava gli interventi? Chi ha dato l’ordine di torturare e massacrare garantendo l’impunita? Domande, come sempre, senza risposta. 

Ottobre – Il parlamento italiano, con il voto anche dell’opposizione moderata, finanzia la missione militare in Afghanistan.

10 novembre – La Cina entra nel Wto. Per una paese come l’Italia, ancora legato ai distretti industriali di piccole e medie imprese del settore tessile, l’abbattimento dei dazi doganali sui prodotti di importazione dalla Cina, potrebbe avere effetti devastanti in mancanza di programmazione. Né governo, né sindacati, né altri avanzano proposte coerenti con il nuovo scenario del commercio internazionale. 

2002

1° gennaio – entra in vigore l’euro, la moneta unica europea. I vantaggi relativi alla stabilità e al valore della moneta – soprattutto per l’acquisto sul mercato internazionale del petrolio e delle altre materie prime, sono inficiati per buona parte della popolazione italiana dalla mancata gestione del passaggio tra una moneta e l’altra: a dispetto degli indici di inflazione i prezzi risultarono aumentati in maniera consistente nel giro di pochi mesi. 

19 marzo. Le nuove Br uccidono Marco Biagi consulente del ministero del Lavoro. 

18 aprile. Silvio Berlusconi da Sofia, in viaggio diplomatico, accusa due giornalisti Rai e un comico – Santoro, Biagi e Luttazzi – di “uso criminoso della Tv”. È il celebre editto bulgaro, che si tradurrà in censura nel giro di alcuni mesi. Lo stesso giorno un aereo da turismo si schianta contro il grattacielo di Milano, suscitando i timori per un attentato in stile 11 settembre. In realtà si tratta di un incidente, in cui perdono la vita il pilota e due passeggeri. 

Luglio – Nuova legge sull’immigrazione. La Bossi-Fini, dal nome dei due firmatari, restringe il campo dei diritti per gli immigrati, complica la regolarizzazione e favorisce la caduta in clandestinità di centinaia di migliaia di stranieri già presenti sul territorio italiano. La retorica dei respingimenti, già presente nella Turco-Napolitano, occupa quasi l’intero campo del problema dell’immigrazione e dell’integrazione. 

Le grandi manifestazioni antiberlusconiane

Il 23 marzo, intorno alla questione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, Sergio Cofferati leader della Cgil raccoglie al circo Massimo tre milioni di persone. È la più grande manifestazione avvenuta in Italia e causa il ritiro del provvedimento da parte del governo. A metà legislatura sembra la piazza il maggior oppositore di Berlusconi.

A settembre i Girotondi richiamano un numero altrettanto vasto di esponenti della classe media critici verso il governo Berlusconi e l’immobilismo del centrosinistra (considerato incapace di scelte vere e profonde per riforme di ampio respiro in chiave progressista).

A Novembre per la giornata conclusiva del Social Forum Europeo di Firenze (un successo clamoroso con sessantamila accreditati ai lavori nelle assemblee e nei workshop) vede la partecipazione di un milione di persone. Quest’ultima non può essere considerata una manifestazione anti-berlusconiana, se non fosse che il Presidente del Consiglio ha fatto di tutto per impedirne la realizzazione, con una campagna mediatica infamante e allarmistica. 

2003

Dopo l’Afghanistan l’Italia va pure in Iraq. In virtù di una solida amicizia personale con il presidente statunitense Silvio Berlusconi impegna l’esercito italiano nel terribile scenario iracheno, sconvolto dalla guerra voluta da Bush. A novembre 19 soldati muoiono in un attentato devastante alla sede militare di Nassyria (insieme a loro anche sette iracheni). L’avventura in Iraq costerà all’Italia la vita di oltre trenta persone tra militari e civili.

Il 15 febbraio, rispondendo all’appello lanciato a novembre nel social forum di Firenze, tre milioni di persone a Roma protestano contro il probabile attacco americano all’Iraq. La manifestazione contro la guerra segnerà il punto più alto della mobilitazione popolare contro l’establishment del potere mondiale: in tutti i paese da oriente ad occidente si assiste a manifestazioni imponenti (stimati in oltre cento milioni di persone). Il New York Times definì l’opinione pubblica mondiale la “seconda superpotenza mondiale”.

Crac Parmalat – a dicembre viene arrestato il proprietario Callisto Tanzi per bancarotta fraudolenta. Anche la Cirio dell’affarista Sergio Cragnotti fa crac nello stesso anno. Entrambi presidenti di squadre di calcio vincenti mettono a nudo la natura fraudolenta di un certo modello di nuovo capitalismo italiano, assai incline alla finanziarizzazione e alla speculazione.

2004

Direttiva Bolkestein – La Commissione europea impone agli stati membri l’obbligo di privatizzazione dei servizi. La direttiva, assai controversa, è accolta con favore dai partiti moderati di centrodestra e centrosinistra. L’esecuzione però trova fortissime resistenza sia nella cittadinanza che in alcuni amministratori locali. Una dinamica che si ripete un po’ in tutto il continente.

Giugno – elezioni europee e amministrative. Il centrosinistra vince nettamente raccogliendo lo scontento degli italiani per il governo Berlusconi, le cui scelte più rilevanti sono state fatte nel campo della lotta alla magistratura, nella legislazione a favore del monopolio Mediaset e nell’invio in Iraq e Afghanistan di importanti e costosi contingenti militari.

In luglio si interrompe, dopo 143 anni, il servizio militare di leva. I giovani diciannovenni non avranno più l’obbligo di “servire lo stato” (da alcuni anni era in vigore l’opzione tra servizio militare e servizio civile) in quella specie di rito di iniziazione che ha rappresentato la leva per milioni di uomini in Italia. Sia l’anno di servizio civile sia l’arruolamento nei diversi corpi delle Forze Armate diventa una scelta privata. Se per la rete di enti e associazioni inserite nel programma del servizio civile nazionale la fine dell’obbligatorietà ha significato un drastico calo di operatori, per l’esercito la costruzione di un corpo ridotto nel numero ma molto più professionale è risultato molto più funzionale ai nuovi scenari internazionali di intervento militare (ridotta presenza sul territorio nazionale, e sempre più “missioni” in campo internazionale). I possibili effetti collaterali di una decisione evidentemente popolare non sono mai stati affrontati in una discussione ad ampio raggio; eppure il carattere di minore democraticità dell’esercito e i danni sociali prodotti dall’abolizione del servizio civile nazionale avevano la dignità per essere discussi anche dall’opinione pubblica. L’abolizione è passata con il voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari.

2005

Il 2 aprile muore Giovanni Paolo II. Suo successore sarà Joseph Ratzinger eletto con il nome di Benedetto XVI.

4 marzo – nell’ambito della liberazione della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, rapita in Iraq nella zona di Falluja, viene ucciso l’agente del Sismi Nicola Calipari ad un checkpoint americano nei pressi dell’aeroporto internazionale di Bagdad. 

16 ottobre – Nel giorno delle Primarie dell’Unione (vittoria schiacciante di Prodi) viene ucciso nella Locride il consigliere regionale della Margherita Francesco Fortugno. La N’drangheta e la Camorra sono le organizzazioni criminali degli anni Duemila. Se Cosa Nostra ha subito il duro attacco dello Stato, le altre strutture criminali si sono ristrutturate sulla società moderna, andando al di là del vecchio sistema di scambio con il potere politico. Il libro del giovane scrittore Roberto Saviano “Gomorra”, scritto proprio nei primi anni duemila, traccia uno straordinario quadro del nuovo modo di agire della criminalità organizzata in Italia. 

Novembre – In Val di Susa il comitato NoTav inaugura la lunga stagione della resistenza ai lavori. Il contrasto – a volte anche violento – tra gruppi di cittadini e autorità statali intorno alla costruzione di grandi opere diventa un aspetto endemico della politica italiana. Il Mose di Venezia, l’Alta Velocità in Val di Susa (ma non solo, l’alto impatto ambientale crea disagio in tutti i nodi urbani e in molti attraversamenti montuosi), il Ponte sullo stretto, le decine di termovalorizzatori da installare, gassificatori, discariche, autostrade e così via. Il dibattito su quale sia lo sviluppo da perseguire è accantonato di fronte alle ragioni incontestabili del business e dell’emergenza.

Dicembre – Si dimette il presidente della Banca d’Italia Antonio Fazio, responsabile secondo le indagini e le intercettazioni pubblicate di un uso indebito delle informazioni in suo possesso al fine di favorire la Banca Popolare di Lodi nella gara all’acquisto della Banca Antonveneta. 

2006

Vince Prodi – Il 9 aprile si svolgono le elezioni politiche. La coalizione dell’Unione guidata da Romano Prodi vince le elezioni politiche con un risultato in realtà sorprendente. A differenza di quanto registrato da tutte le agenzie di sondaggio – compresi gli exit poll – lo scarto tra le due coalizioni non è del 5% ma dello 0.01% cioè di ventiquattromila voti. In virtù della legge elettorale approvata in due settimane e definita dal suo ideatore Calderoli “una porcata” i due rami risultano ampiamente sbilanciati con una chiara maggioranza alla Camera e una sostanziale parità al Senato. Il secondo governo Prodi sarà ancora più precario del primo: una capacità dell’esecutivo eroso dai nove partiti di coalizione, da posizioni individuali massimaliste (leggendario il voto contrario al rifinanziamento della missione in Afghanistan di Rossi e Turigliatto, trozkisti di area Rc e Pdci, che ha portato ad un passo dalla caduta del governo). Un percorso di sopravvivenza che ha minato la credibilità del Centrosinistra e ha portato a tensioni crescenti tra i componenti radicali e moderati della coalizione. Della legislazione, conclusa a inizio 2008 per il mancato appoggio del minuscolo partito di centro dell’Udeur di Clemente Mastella[1], si ricorda solo il tentativo di Pierluigi Bersani – ministro dello sviluppo economico – di introdurre un vasto piano di liberalizzazioni per scardinare meccanismi corporativi incrostati nel sistema economico da. Da ricordare anche la efficace iniziativa del ministro degli esteri Massimo D’Alema nel promuovere e sostenere, con una conferenza di pace internazionale, il cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah del Libano meridionale (guerra di 34 giorni scoppiata nell’estate 2006). A seguito dell’accordo un contingente Onu a guida italiana si è interposto nel confine Libano – Israele. La guerra è finita, il contingente internazionale non ha mai subito attacchi e la pace, con mille problemi, nel confine nord di Israele, ha tenuto. Il 10 aprile, il giorno stesso dei risultati elettorali, viene arrestato il superlatitante (ricercato dal 1963) Bernardo Provenzano capo assoluto di Cosa Nostra. 

Febbraio – Olimpiadi invernali a Torino. 

10 maggio – Giorgio Napoletano è l’undicesimo Presidente della Repubblica. 

Maggio – Scoppia lo scandalo “calciopoli” che vede implicati i dirigenti della Juventus, e in particolare Luciano Moggi, in una rete di illeciti sportivi al fine di manipolare i risultati della serie A. La disciplinare sportiva sanziona la retrocessione in serie B della Juventus e una forte penalizzazione a Fiorentina, Reggina e Milan. Il mondiale di calcio alle porte arriva tra le polemiche, anche per i rapporti stretti del C.t. Marcello Lippi con la dirigenza juventina.

Il 9 luglio l’Italia diventa per la quarta volta campione del mondo di calcio.

Autunno – Ritiro graduale delle truppe italiane in Iraq, come promesso nel programma elettorale. Continua invece l’impegno in Afghanistan.  

2007

Febbraio – allo stadio di Catania gli ultras ingaggiano una vera e propria guerriglia urbana contro le forze dell’ordine causando la morte del comandante Raciti. La violenza di piazza degli anni duemila è quella legata al tifo: altri episodi (come la morte di Gabriele Sandri supporter laziale raggiungo da un proiettile accidentale sparato da un poliziotto ad un autogrill nei pressi di Arezzo; o la dura protesta compiuta dai tifosi di tutta Italia contro la “tessera del tifoso”) attireranno l’attenzione sulla questione del tifo violento. Tutto sommato un punto a favore dei gruppi dirigenti conservatori, che si trovano una forte e agguerrita protesta in un campo sostanzialmente a-politico. La disoccupazione tocca il minimo storico dal 1993: il 6.8%. 

Maggio – il centrodestra promuove la manifestazione “Family day” contro la proposta del governo Prodi di istituire i registri comunali per legalizzare i rapporti di convivenza (l’acronimo è “Dico”). Partecipano quasi 1 milione di persone sancendo un blocco tra cattolici e destra politica in grado di ostacolare l’iter della legge fino al punto di farla decadere. 

8 settembre – il comico e blogger Beppe Grillo indice una grande manifestazione nazionale definita V-day (“vaffanculo-day”) svolta in varie città italiane, con una partecipazione straordinaria (forse oltre il milione di persone). La giornata arriva al culmine di una campagna di opinione condotta tramite il seguitissimo blog (www.beppegrillo.it) e alimentata dalla pubblicazione del best seller “La Casta” a firma dei giornalisti Rizzo e Stella, che accomuna tutta la classe politica in un giudizio di assoluto sdegno a causa dell’evidente sprezzo per la legalità, il frequente ricorso a privilegi e uso privato del ruolo pubblico. Nell’occasione viene promossa una raccolta firme contro l’autorizzazione a sedere in parlamento per i condannati in via definitiva (una specificità del Parlamento italiano, che ne può vantare alcune decine) e per limitare a due mandati la presenza alla Camera o al Senato. La richiesta di rivedere le norme giace ancora in parlamento in attesa di essere presa in esame.  

Novembre – Nasce il Partito Democratico. L’evoluzione ovvia della lunga alleanza tra ex Dc di sinistra e ex Pci moderati (autodefinitisi “riformisti”) porta, in seguito a consultazioni nelle sezioni dei DS e alla nomina con elezioni primarie del segretario, al varo di un nuovo soggetto politico sganciato dai modelli politici del Novecento. Primo segretario è Walter Veltroni, eletto in base ai risultati di elezioni primarie, suo primo sponsor già dagli anni Novanta. 

Dicembre – Silvio Berlusconi con il “discorso del predellino” annuncia lo scioglimento di Forza Italia e la nascita di un nuovo soggetto politico unico per l’intera destra italiana: il Partito (o popolo) della Libertà (Pdl). 

8 dicembre – Greve incidente alla Thyssen Group di Torino: muoiono otto operai, riproponendo la questione della sicurezza sul lavoro. Malgrado le molte misure annunciate, gli incedenti sui luoghi di lavoro provocano in Italia un numero impressionante di morti e feriti ogni anno. 

2008

il 24 gennaio cade il governo Prodi. Se nel 1996 era stato Bertinotti a togliere l’appoggio al “professore”, stavolta è Clemente Mastella e il suo piccolissimo gruppo dell’Udeur a determinare la fine dell’Unione. L’impossibilità di formare un nuovo esecutivo porta allo scioglimento delle Camere e a nuove elezioni previste per il 13 e 14 aprile.

Intanto a Napoli scoppia l’emergenza rifiuti: le immagini di strade riempite di spazzatura non raccolta rimbalzano sui media di tutto il mondo. Un intreccio tra interessi di camorra, incapacità politica e carenza cronica di strutture ricettive crea un problema che apparirà nell’arco dei tre anni successivi praticamente irrisolvibile. La soluzione dell’emergenza sarà uno il filo rosso della nuova legislatura berlusconiana; con efficace effetto scenico Berlusconi porterà il nuovo governo nei luoghi dei disastri: prima Napoli, per dare un segnale di intervento per togliere la spazzatura; poi l’Aquila dove un terribile terremoto sconvolgerà il 6 aprile 2009 l’intera provincia; quindi Lampedusa soggetta a ondate di flussi migratori, in particolare nel 2010. Emblema di questo governo dell’emergenza diventerà Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, in procinto di diventare ministro alla vigilia dell’ennesimo scandalo di cui sarà investito l’entourage del capo dello stato. Una visione del paese – disastri e catastrofi da rimediare con interventi rapidi e risolutivi – che risulterà alla lunga a sua volta disastrosa; sia per la natura provvisoria degli interventi sia per il meccanismo di collettore arbitrario di risorse pubbliche (le leggi per l’emergenza infatti, dovendo usufruire in tempi brevissimi dei fondi, consentivano di aggirare tutte le rigide normative di trasparenza e concorrenzialità dei normali appalti pubblici). 

13-14 aprile – Alle elezioni politiche Walter Veltroni decide di cambiare lo schema che domina la politica italiana dal 1994: rompe con la sinistra radicale e si presenta come soggetto partitico autonomo. Per superare la contrapposizione giocata intorno al ruolo e alla figura di Silvio Berlusconi (idea base delle coalizioni antiberlusconiane) gioca la carta dell’indifferenza; la  campagna elettorale è caratterizzata dal fatto di ignorare completamente l’avversario (addirittura evitando di nominarlo durante i comizi e gli interventi pubblici) con un proposta politica in grado di raccogliere – in un riformismo moderato e indefinito in alcuni tratti (ad esempio la questione della laicità dello stato) – l’eredità della multiforme coalizione dell’Unione. La svolta però non ottiene i risultati sperati. Il Pd raggiunge il 33% dei consensi a scapito non del Partito della Libertà bensì dell’alleanza a Sinistra (scesa sotto quota 3% e fuori dal Parlamento). Silvio Berlusconi invece non mancherà di rispolverare il consueto armamentario fatto di insulti e promesse appariscenti (l’abolizione dell’Ici e la svolta nella sicurezza anti-immigrati sono probabilmente le voci più importanti della tornata elettorale ‘08). E sarà proprio il Cavaliere il trionfatore delle elezioni, ottenendo una maggioranza schiacciante in entrambi i rami del parlamento (malgrado le valutazioni in senso opposto dei maggiori analisti della stampa quotidiana). L’alleanza Berlusconi-Bossi-Fini torna pertanto al governo per la terza volta dal 1994. Casini, con il nuovo centro, entra in parlamento. Il Pd raggiunge va ad occupare – insieme al sorprendente Idv di Antonio DI Pietro – l’emiciclo sinistra di Montecitorio e di Palazzo Madama. Alle amministrative clamoroso successo di Gianni Alemanno ex Msi ex An confluito nel Pdl alla carica di sindaco di Roma. 

Il nuovo governo

Tra i nomi dei ministri spiccano quelli dello sconosciuto guardasigilli under 40 Angelino Alfano (estraneo alle vicende pregresse di Berlusconi) e della ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna, ex showgirl delle televisioni di Berlusconi senza alcuna esperienza politica. Architrave del governo rimane il Ministro del Tesoro (economia + finanza) Giulio Tremonti. Altri nomi di rilevo dell’esecutivo sono il leghista Roberto Maroni agli interni, Ignazio La Russa alla difesa. 

8 agosto – si aprono le olimpiadi di Pechino. L’Italia vincerà 8 medaglie d’oro. Per la prima volta è la Cina a vincere il medagliere scavalcando gli Stati Uniti. 

In agosto il governo, sotto la regia di Giulio Tremonti, ministro dell’economia e delle finanze, licenzia il D.L. 133 che prevede un taglio mostruoso per il comparto istruzione: ben 8 miliardi di euro in meno a disposizione di scuola, ricerca e università. PRIMA della crisi economica globale quindi il governo compie una scelta politica precisa, condannando la scuola pubblica, l’università e la ricerca ad un ridimensionamento molto pesante. La contestazione al provvedimento da parte di studenti, insegnanti, ricercatori e ausiliari porta ad ottobre un milione di persone a Roma e all’esplosione di un nuovo movimento studentesco denominato “l’onda”. Di straordinario valore un’intervista uscita sul quotidiano “La Nazione” a Francesco Cossiga in cui, quasi ingenuamente, l’ex ministro degli interni e presidente della repubblica, confessa di aver utilizzato la strategia degli infiltrati per contrastare i movimenti giovanili di protesta e invita gli attuali leader di maggioranza a fare altrettanto. I tagli sono tutti confermati dalla finanziaria 2009-2010. 

Tra l’estate e la fine dell’anno esplode in Italia il fenomeno Facebook. Il social network registra una crescita annua del 960%. La moltiplicazione di canali di comunicazione costruiti come rete dal basso, sta pian piano spostando i processi di diffusione di informazioni e opinioni anche in Italia. Non solo Facebook, ma anche Youtube, Twitter, Myspace, blog ecc. un mondo virtuale che sempre di più si intreccia con la vita reale delle persone, cambiando le modalità di relazione tra le persone, tra cittadini e istituzioni, tra i politici e i cittadini. Una nuova frontiera della democrazia, secondo alcuni, una pericolosa e caotica anarchia culturale secondo altri. Ma gli effetti politici di questo nuovo mondo saranno evidenti in tempi brevi. 

15 settembre – Fallimento della Lehman Brothers. Si diffonde il panico tra i listini borsistici mondiali. Si teme che gli spregiudicati investimenti – che hanno fruttato fino a quel momento immensi guadagni speculativi – inneschino una spirale di fallimenti dei maggiori istituto di credito del pianeta. I cosiddetti “mutui subprime” degli Stati Uniti sarebbero i maggiori responsabili di questa gigantesca bolla borsistica: improvvisamente i titoli di credito, venduti come derivati ad alto tasso di profitto sui mercati internazionali, non hanno più garanzia di copertura scatenando una corsa alla vendita e un crollo dei valori delle azioni. Istituzioni finanziarie, governi, opinionisti si dividono nell’indicare responsabilità e possibili vie d’uscita. Tutti concordano nell’indicare una ripercussione lunga, pesante e imprevedibile sull’economia reale e le società di tutto il mondo.

Per saperne di più:http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_del_2008-2010http://www.theglobalcrisis.info/atti.htmlhttp://www.aggiornamentisociali.it/dossier/dossier2009crisieco/1004foglizzo.pdf 

4 novembre – Barak Obama vince con largo margine le elezioni presidenziali statunitensi. Per la prima volta un afroamericano di origine siede sul gradino più alto dell’amministrazione più potente del mondo. Un evento percepito come storico, anche in Italia. 

2009

Il governo Berlusconi domina la scena sovrapponendo problemi reali del paese a problemi personali e delle proprie aziende.

Da una parte la crisi economica. Incredibilmente snobbata dal premier (che l’ha definita “psicologica” invitando gli italiani a comprare) la crisi tocca l’apice proprio nel 2009 con un Pil che crolla del 5.9% nel primo trimestre e del 5% nel dato annuale. Anche l’occupazione inizia a diminuire sensibilmente e il governo deve ricorrere in maniera massiccia ai sussidi di cassa integrazione. Conferenza di Berlusconi sulla crisi del 2009. Un altro fronte è invece rappresentato dal fronte giudiziario. Silvio Berlusconi, bel lungi dal risolvere i dubbi su questioni datate alcuni decenni in materia di evasione e frode fiscale, vede moltiplicarsi i processi e le richieste di indagine a suo carico. Un elenco di procedimenti giudiziari che lo vedono coinvolto assolutamente sconcertante. Il governo e il parlamento svolge un’attiva continua per ostacolare i processi e le indagini con leggi, leggine, provvedimenti vari, normative finalizzate a sottrarre il Primo Ministro al giudizio dei tribunali. Il contrasto tra le difficoltà economiche del paese e l’attività parlamentare incentrata su provvedimenti per rendere il processo più lungo, più breve, meno forcaiolo (?), senza intercettazioni ecc. è una delle cause del forte senso di antipolitica che attraversa il paese. 

6 aprile – drammatico terremoto in Abruzzo con epicentro L’Aquila. I morti saranno 308, 1500 i feriti oltre 6000 gli sfollati. Polemiche per i troppi edifici crollati a causa della ignobile pratica di risparmiare nella costruzione eludendo le norma di sicurezza. In piena crisi economica, Berlusconi rilancia l’attività del governo spostando il previsto G8 dalla sede La Maddalena in Sardegna proprio nella martoriata L’Aquila.

13 dicembre – Silvio Berlusconi viene colpito nel volto con una statuina lanciata da uno squilibrato in piazza Duomo a Milano. Alcuni giorni di convalescenza risolveranno la questione.

2010

Per Silvio Berlusconi i problemi sembrano moltiplicarsi. Mentre procedono tra le polemiche le poche riforme introdotte – come quella della scuola e università composta essenzialmente di tagli e riduzioni di opportunità – il premier viene investito pesantemente da una serie di scandali sessuali. In particolare è il caso Ruby a indignare l’opinione pubblica mondiale. Una giovane e avvenente diciasettenne marocchina viene tirata fuori dai guai giudiziari da Berlusconi in persona inventandosi una improbabile parentela con il presidente dell’Egitto Hosni Mubarak. L’inchiesta della magistratura per una eventuale istigazione alla prostituzione minorile fa emergere un sordido mondo di festini erotici (il Bunga Bunga) svolti nelle residenze del cavaliere alla presenza di decine di giovani e giovanissime ragazze-immagine, reclutate da loschi faccendieri come Gianpi Tarantini e Lele Mora. Entrambi a loro volta indagati per reati di vario genere. Malgrado le smentite dei più fedeli collaboratori il comportamento privato del Primo Ministro sembra mettere in difficoltà crescente la credibilità e l’autonomia dell’esecutivo. A novembre quando il sito WikiLeaks , (scatenando le ire di tutte le diplomazie mondiali) pubblica migliaia di informazioni riservate, il poco che riguarda l’Italia si riferisce proprio ai “festini selvaggi” di Berlusconi. Ad agosto Gianfranco Fini lascia definitivamente il Pdl e fonda una nuova formazione politica “Futuro e Libertà”. A settembre vota la fiducia per il rilancio dell’azione di governo, ma a dicembre è pronto a sostenere un nuovo governo che vada contro al governo paralizzato dai problemi personale del premier. Solamente una effervescente “campagna acquisti” capace di recuperare una ventina di parlamentari ai gruppi parlamentari di opposizione salva per pochi voti il governo Berlusconi. Simbolo di questa “transumanza” politica è l’onorevole Domenico Scilipoti, eletto nelle liste (bloccate) dell’Idv, fondatore insieme a Calearo (industriale eletto nel Pd come simbolo della rivoluzione veltroniana) e Romano (ex Udc) del cosiddetto “gruppo dei responsabili” (foto di gruppo)

2011

In Nord Africa spira un forte vento di rivoluzione democratica. Migliaia di manifestanti occupano la piazza principale di Tunisi ottenendo le dimissioni del presidente di Ben Alì (uno spietato dittatore in ottimi rapporti personali con Berlusconi). Sull’onda della Tunisia sarà l’Egitto a dare vita ad una ostinata opposizione di piazza che causa – dopo un mese e alcune centinaia di manifestanti uccisi – l’allontanamento dal potere di Hosni Mubarak (altro dittatore amico del Primo Ministro italiano). Quindi è la Libia ad entrare in subbuglio, scivolando rapidamente nella guerra civile. La Francia e la Gran Bretagna promuovono un’azione di guerra (ufficialmente per proteggere la popolazione civile delle città liberate di Misurata e Bengasi) contro il vecchio dittatore Muhammar Gheddafi (anch’egli dittatore feroce in rapporto di amicizia personale con Berlusconi). L’Italia con molte ambiguità si accoda all’alleanza internazionale e ripudia il rapporto preferenziale con Gheddafi. In agosto le truppe di Gheddafi sono in rotta e i ribelli conquistano la capitale Tripoli. 

Marzo – Il terremoto/maremoto del Giappone causa un guasto molto serio alla centrale nucleare di Fukushima. La paura e l’incertezza legata all’imprevedibilità delle forze della natura e alla manifesta incapacità di garantire la sicurezza diffondono una profonda inquietudine nell’opinione pubblica mondiale. Il pomposo programma di ripresa del nucleare lanciato dal governo Berlusconi viene messo in discussione da più parti, al punto da essere sospeso in attesa del referendum – indetto nel 2010 – previsto per giugno proprio sul tema del nucleare. 

2 maggio – Viene ucciso dalle forze speciali Usa in un blitz notturno in Pakistan il terrorista internazionale, presunto mandante degli attentati dell’11 settembre, Osama Bin Laden. Un successo straordinario per il presidente Obama. 

2 giugno – Alle elezioni amministrative sorprendenti vittorie di Giuliano Pisapia – esponente di Sinistra e Libertà il nuovo partito di Sinistra guidato da Nichi Vendola – a Milano, e Luigi de Magistris dell’Italia dei Valori a Napoli. Il Pd, che aveva appoggiato in entrambe le circostanze i candidati di altri partiti, vince a Torino, a Bologna e in molte altre realtà minori. Ridimensionati tutti i partiti di governo. In particolare la Lega Nord che soffre l’alleanza, sempre più compromettente, con il Pdl. 12 giugno – Il referendum sul programma nucleare italiano porta interessanti novità nel panorama politico. Le nuove tecnologie, e in particolare social network e blog indipendenti, sostituiscono i media tradizionali nella promozione politica dei quesiti referendari. Lo schiacciante successo dei Si (che equivale a bloccare il varo del nucleare in Italia) si porta dietro anche lo stop alla privatizzazione dell’acqua da parte degli enti locali e l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento (una delle tante leggi “ad personam” varate con l’obiettivo di impedire l’iter giudiziario nei confronti di Berlusconi).

La crisi del debito pubblico

Sia gli Stati Uniti sia l’Unione Europea vivono una torrida estate giocata sull’onda della sfiducia dei mercati finanziari nelle capacità di alcuni Paesi di pagare gli interessi contratti con la vendita dei titoli di Stato. Se gli Stati Uniti aggirano il problema finanziando artificiosamente il debito con altro debito, in Europa gli squilibri tra i vari stati dell’euro obbligano ad un rigore finanziario che rischia di affossare la crescita economica. La Grecia non ha risolto i problemi economici, malgrado i grandi prestiti del 2009, ed è obbligata ad un’altra dolorosa serie di manovre di tagli e sacrifici. Lo stesso avviene per altri stati deboli dal punto di vista dei conti pubblici: l’Irlanda, il Portogallo e la Spagna. Il caso italiano è in realtà il più complesso, a causa sia della forza produttiva del sistema economico (comunque il settimo Pil del pianeta) sia del discredito di cui gode il governo Berlusconi. I continui crolli di borsa, e il progressivo aumento del differenziale tra titoli di stato tedeschi e italiani (in pratica l’indicatore dell’affidabilità ad investire nel debito italiano) obbligano il governo a licenziare tre manovre correttive tra luglio ed agosto. In un crescendo penoso di ritrattazione, emendamenti, aggiustamenti, si evidenza il conflitto tra il Ministro del Tesoro, garante internazionale della tenuta dell’Italia nella linea del rigore di bilancio e il primo ministro, stanco di proporre al paese tagli e sacrifici mentre la sua popolarità è in picchiata. Con l’innalzamento dell’iva dal 20 al 21 per cento il governo Berlusconi conquista il primato della più alta tassazione mai toccata in Italia. 

La fine politica di Berlusconi

12 novembre – Silvio Berlusconi rassegna le dimissioni da Presidente del Consiglio. Si conclude la fallimentare esperienza del quarto governo Berlusconi non per un’efficace politica d’opposizione, né per i clamorosi scandali sessuali e processuali, bensì per una insistita politica speculativa dei mercati finanziari indotta dalla totale mancanza di credibilità di Berlusconi e del suo governo. L’incapacità di realizzare una manovra economica in linea con le richieste della Bce (insolita iniziativa dettata dall’estrema inadeguatezza del governo italiano) fa precipitare la situazione nel mese di ottobre. La maggioranza parlamentare è sempre pià fragile, fino alla definitiva sfaldatura alla votazione sul rendiconto dello stato (approvato con voto di minoranza grazie all’astensione delle opposizioni). L’accelerazione alla fine del governo avviene nella drammatica giornata del 9 novembre quando le borse europee crollano e lo spread sfonda quota 7% (un limite considerato invalicabile).E’ il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a prendere in mano la situazione, obbligando Berlusconi a rassegnare le dimissioni per la serata del 12 novembre, immediatamente dopo l’approvazione della legge di stabilità (il pacchetto di provvedimenti economici per tamponare la crisi del debito). Nella stessa serata del comunicato ufficiale viene nominato senatore a vita il Prof. Mario Monti, indicato da tutti gli operatori internazionali come il più credibile successore di Berlusconi alla guida della politica italiana.

Il governo dei tecnici

Dal 12 novembre 2011 al 21 dicembre 2012 il governo del paese è nelle mani di un pool di tecnici guidati da Mario Monti, in parte provenienti da ambienti accademici, in parte con esperienza nei direttivi di banche e istituti di credito. La maggioranza parlamentare è costituita da una inedita grande coalizione PDL – PD e UDC capace di approvare iniziative di grande impopolarità. La parte più consistente del programma messo in piedi dall’esecutivo tecnico è la riforma delle pensioni – inserita nel decreto “salvaitalia” – presentata dal ministro del lavoro Enza Fornero. In quindici giorni viene realizzato il passaggio definitivo dal meccanismo retributivo a quello contributivo: un passaggio utile dal punto di vista dei bilanci e della affidabilità internazionale per la collocazione del debito; ma devastante per una quota di popolazione in età pensionabile. Per quanto riguarda il fronte del bilancio, le “toppe” necessarie per evitare il default e una fine alla greca (investitori internazionali che non coprono più il debito e mancanza di liquidità per le spese correnti, con conseguente collasso dell’intera economia nazionale) sono state l’introduzione della tassa sulla proprietà immobiliare (IMU) e un aumento di un punto percentuale dell’IVA. Il tutto accompagnato da tagli di spesa durissimi ai servizi statali e agli enti locali. Contestualmente all’approvazione della legge di stabilità il 21 dicembre 2012 Mario Monti ha rassegnato le dimissioni per favorire lo svolgimento delle elezioni politiche in coincidenza con le elezioni regionali nel febbraio 2012.

Un primo provvisorio bilancio ci dice che il governo Monti ha ottenuto:

a. grande credibilità internazionale

b. fiducia dei finaziatori internazionali, attestato da un livello di spread intorno a 300. Un elemento che di fatto ha salvaguardato l’Italia dal default finaziario.

c. i dati economici sono stati tutti negativi. La “cura” dei tecnici, anche per il “non fatto” dal precedente governo, ha prodotto una drammatica crisi sociale: il Pil è calato, i disoccupati sono aumentati e nessun indice ha dato segni di ripresa.

d. crisi sociale esplosa con i tagli ai servizi pubblici, il crollo dei consumi e i numerosi casi di aziende in chiusura o riduzione di organico. 

[1] Clemente Mastella ex democristiano di lungo corso, è stato un modello di trasformismo e di clientelismo della politica italiana. Approdato alla coalizione dell’Unione a metà legislatura direttamente dai banchi della maggioranza (in scadenza), toglierà il sostegno a Romano Prodi in seguito a una mancata difesa del governo di fronte ad un’inchiesta giudiziaria a carico suo e della moglie (Presidente del consiglio regionale della Campania).