Il concetto di nazione è un concetto moderno. La formazione degli stati assolutistici – Francia, Spagna, Russia, Austria, Gran Bretagna eccetera – che segnarono la fine del Medioevo non comprendeva certamente il concetto di “nazione” né tantomeno quello di patria. E, d’altra parte, la ricerca di una definizione universale del concetto di nazione, mostra già tutta una serie di problemi tale da evidenziare chiaramente il carattere artificiale dell’idea stessa di nazionalità. Lo storico Ernest Renan apre un ipotetico dibattito sulla questione proponendo il quesito:“Perché l’Olanda è una nazione e il granducato di Toscana no?”La domanda retorica serve per alzare l’attenzione sull’impossibilità di trovare un “minimo comune” in grado di definire cosa è una nazione e cosa non lo è. Sempre esiste un caso (molti in realtà) che contraddice l’idea che sia l’unità etnica o linguistica o culturale o religiosa a determinare la nazionalità.
La Svizzera è una nazione i cui cittadini parlano quattro lingue diverse; mezzo Belgio parla la lingua della Francia senza esserne culturalmente, religiosamente ed etnicamente diverso. L’Irlanda è divisa in due stati (come lo era la Germania e lo è la Corea) ma se ne percepisce l’unità nazionale…
Per non perdersi in una serie infinita di eccezioni è più utile focalizzare l’attenzione sui meccanismi che hanno agito e che agiscono nella costituzione di un’idea nazionale.
In modo approssimativo possiamo dire che
1) Una nazione si riconosce dopo averla costruita
2) Esiste una connessione forte tra Stato e nazione.
3) Di solito una nazione si afferma quando è stato.